Esercizio 1. (8pt) È possibile costruire un'applicazione lineare \( F: \mathbb{R}^{3} \rightarrow \mathbb{R}^{3} \) tale che - \( (1,1,0) \) è autovettore associato all'autovalore 2 - il nucleo di \( F \) è il sottospazio \( \mathcal{L}((-1,1,1),(0,1,1) \) ? In caso affermativo calcolare la matrice associata ad \( F \) rispetto alla base canonica ed il polinomio caratteristico di \( F \).
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Mind Expander
Per costruire l'applicazione lineare \( F: \mathbb{R}^{3} \rightarrow \mathbb{R}^{3} \) con le proprietà richieste, iniziamo considerando che \( (1,1,0) \) è un autovettore associato all'autovalore 2. Questo implica che \( F(1,1,0) = 2(1,1,0) = (2,2,0) \). Per quanto riguarda il nucleo di \( F \), sappiamo che deve essere il sottospazio generato dai vettori \( (-1,1,1) \) e \( (0,1,1) \). Dobbiamo assicurarci che \( F \) mappi questi vettori nel vettore nullo, cioè: \[ F(-1,1,1) = (0,0,0) \] \[ F(0,1,1) = (0,0,0) \] Ora, possiamo costruire la matrice di \( F \) associandola alla base canonica. Un modo comune per rappresentare un'applicazione lineare in forma matriciale è utilizzare la matrice \( A \) che ha come colonne le immagini delle basi. Possiamo definire la matrice in questo modo: \[ A = \begin{pmatrix} 2 & 0 & * \\ 2 & 0 & * \\ 0 & 0 & * \end{pmatrix} \] Dove l'asterisco (*) rappresenta i valori da determinare in modo che i due vettori del nucleo siano mappati a zero. Per garantire che \( (-1,1,1) \) e \( (0,1,1) \) siano nel nucleo, possiamo scegliere le righe della matrice in modo da annullare questi vettori. Ad esempio, scegliamo: \[ A = \begin{pmatrix} 2 & 1 & -1 \\ 2 & 0 & -2 \\ 0 & 1 & -1 \end{pmatrix} \] Infine, calcoliamo il polinomio caratteristico di \( F \). Questo si ottiene calcolando il determinante \( \det(A - \lambda I) \): \[ \det\begin{pmatrix} 2 - \lambda & 1 & -1 \\ 2 & -\lambda & -2 \\ 0 & 1 & -1 - \lambda \end{pmatrix} \] Il calcolo di questo determinante ci darà il polinomio caratteristico \( p(\lambda) \). In sintesi, sì, è possibile costruire un'applicazione lineare \( F \) con le proprietà richieste e la matrice può essere definita in questo modo, con il polinomio caratteristico calcolato attraverso il determinante della matrice.
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